Giovedì  21 Gennaio alle 18.30  
 
presso la Sala delle Conferenze del  Rettorato in Piazza Tancredi a Lecce   
 
sarà  presentato  
 
Le ragioni della passione
 
 - Approdi e avventure del sapere  -
 
l'ultimo  libro di Antonio Errico
  
  
 
  
 Interverranno: 
 
Raffaele De  Giorgi (Preside della Facoltà di Giurisprudenza);  
 
Giovanni  Invitto (Preside della Facoltà di Scienze della  Formazione);
 
Luciano Nuzzo  (Dottore di ricerca in Giurisprudenza);
 
Marcella  Rucco (Dirigente ufficio scolastico provinciale).  
 
Introduce e coordina  Teo Pepe (Giornalista Nuovo Quotidiano di  Puglia).
  
 Il  Libro
 Le ragioni della Passione. Ragione e passione, due istanze vitali, quindi  fondamentali dell'uomo, della sua esistenza. Due categorie in apparente  contraddizione, perché l'una riguarda la facoltà raziocinante, l'altra il lato  imponderabile dell'anima. Ecco però che ragione e passione trovano una sintesi e  una dialettica nel mestiere di insegnare: si insegna per passione e con  passione, ma non può esserci vera conoscenza senza la capacità di  raziocinio.
 Si insegna davvero quando c'è partecipazione, empatia e pietà, nel senso  più profondo e antico di pietas,  quindi del rispetto, della dedizione; ma soltanto riconoscendo nell'altro un  essere umano che deve crescere nella sua autonomia il maestro trasmette vera  conoscenza.
 "Ri-nato, conosce, ha pietà. Finalmente, può insegnare" (Michel Serres).  Rinato, un verbo che indica il percorso di autocoscienza e di conoscenza che si  è compiuto e che ha come fine ultimo l'empatia e quindi la capacità di dare e di  darsi: chi è rinato è libero e sta già negli altri.
 Quello che si può e si deve insegnare è, quindi, la bellezza e la poesia  in senso assoluto, impariamo a vivere bene se riconosciamo nel mondo bellezza e  poesia e solo una testa ben fatta può essere lo strumento per questo tipo di  conoscenza: solo una testa ben fatta consente di imparare per tutta la  vita.
 Non si possono insegnare, infatti, solo le cose del contingente,  soprattutto in un contesto storico come quello in cui viviamo, dove tutto scorre  velocemente e le nozioni di oggi, se restano tali, sono inutili e obsolete già  domani. Ecco allora a cosa serve una testa ben fatta che abbia un approccio  curioso e allo stesso tempo una determinante capacità critica, dunque di scelta  nei confronti del reale, perché l'insegnamento della bellezza è anche  insegnamento della libertà, del suo valore assoluto rispetto a se stessi e agli  altri.
  
 L'Autore
 Nato in provincia di  Lecce dove vive e lavora come dirigente scolastico di un liceo, Antonio Errico  ha pubblicato volumi di narrativa e di saggistica tra cui Favolerie,  Angeli regolari,   L'ultima caccia di Federico Re,  Viaggio a Finibusterrae,  Stralune. Collabora a quotidiani e periodici, a riviste letterarie e  scolastiche.