sabato, maggio 09, 2009

La Pasqua degli Sportivi (11 maggio - Brindisi)

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    Ufficio Diocesano per la Pastorale dello sport,

turismo e tempo libero 
 
 

Celebrazione Pasqua degli Sportivi. Lunedì 11 maggio 2009, ore 18.00, c/o  Basilica Cattedrale


     I riflettori sono ancora puntati sulla immane tragedia che ha colpito la comunità abruzzese nello scorso 6 aprile. Sono ancora vive le immagini che ci hanno lasciato con il fiato sospeso, e con tanta amarezza nell'animo. Ore drammatiche che centinaia di nostri fratelli stanno vivendo privati di tutto, dalla casa al lavoro, agli affetti più cari. Le pagine della nostra storia, sono intrise di sofferenza, sangue e morte; non avremmo mai voluto trasmettere questa pagina alle future generazioni. La tragedia del terremoto abruzzese ha dato il via ad una vera e propria corsa alla solidarietà.  

     Il mondo sportivo, sin dall'inizio ha manifestato attraverso gesti concreti e segni di risurrezione una profonda sensibilità umana. Vorrei interpretare i sentimenti della Chiesa, di gratitudine e di affetto, verso quanti, sportivi e non continuano ad aprire il loro cuore. Drammi e lutti, ma anche storie di vita. E di persone scampate grazie alla prontezza di alcuni sportivi. L'eroe è Dario Pallotta, un rugbista dell'Aquila: sfonda la porta, estrae dalle macerie prima la donna e poi il marito e li porta in salvo. "Ho sentito delle grida di aiuto", racconta l'atleta di 23 anni. "La tromba delle scale era crollata e intorno era un disastro, ma le loro voci mi hanno indirizzato e sono riuscito a estrarli". C'è anche l'allenatore Massimo Mascioletti: "Duro andare avanti, ma non ci fermiamo. Qualcuno dei miei è andato in centro a scavare, anche con le mani". Quando pronuncia queste parole ancora non sa che un suo giocatore è sotto le macerie, in un drammatico intreccio tra vita e morte che si confonde tra le rovine del terremoto. Il sisma ha colpito direttamente lo sport: impianti, palestre e piscine sono andate distrutte, con conseguente sospensione a tempo indeterminato dell'attività agonistica; stadi diventati, loro malgrado, tendopoli e centri di accoglienza. Come dimenticare le centinaia di vittime e tra questi il ventenne pilone de L'Aquila Rugby, Lorenzo Sebastiani. La casa dove viveva non ha resistito al sisma ed è crollata. Sebastiani, nato a L'Aquila nel 1988, era cresciuto nelle giovanili della squadra e aveva partecipato due anni fa ai mondiali under 19. E sotto le macerie sono rimasti anche il giovane calciatore Giuseppe Chiavaroli del Loreto Aprutino (che milita nel campionato Eccellenza) e il pallavolista Lorenzo Cini, 23 anni, di Montorio al Vomano (Teramo), palleggiatore nella squadra di serie B del suo paese. Storie umane che piegano lo sport. Tuttavia lo sport non si ferma, gli sportivi continuano ad essere pietre vive di speranza.  

     L'Ufficio diocesano per la Pastorale dello sport, turismo e tempo libero in collaborazione con il CONI Provinciale invita Federazioni, Associazioni, Dirigenti e Sportivi tutti  a stringersi ai familiari delle vittime del terremoto in un' unica lode a Dio nella Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc. za mons. Rocco Talucci Arcivescovo di Brindisi – Ostuni, nella Pasqua degli Sportivi, Lunedì 11 maggio 2009 alle ore 18.00 nella Basilica Cattedrale in Brindisi.  

     In questo tempo di Pasqua in cui celebriamo la vittoria della Vita sulla morte, possano i familiari delle vittime e quanti hanno perso ogni cosa in questa tragedia trovare nella Sua gloriosa Risurrezione conforto e speranza. Affidiamo poi alla materna intercessione di Maria, Madre Addolorata della speranza, anche i volontari e quanti si  adoperano ai vari livelli per aiutare i feriti e gli sfollati. A loro la nostra immensa gratitudine per questi gesti di amore fraterno.  

     All'unico vero Dio ci rivolgiamo con la preghiera del Messale in tempo di terremoto: O Dio Creatore, che reggi con sapienza l'armonia dell'Universo, abbi pietà di noi, impauriti dai cataclismi che scuotono le profondità della Terra perché anche nella sventura sentiamo la tua mano di Padre e, liberati dal pericolo, possiamo cantare la tua lode. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con Te nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen. 

Don Francesco Funaro

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