giovedì, maggio 18, 2006

Acquedotto Pugliese: La Puglia festeggia i 100 anni (Dal 18-05 - Puglia e Basilicata)

Tutti gli impianti da visitare per la festa dei cent'anni dell'Acquedotto Pugliese

In occasione del centenario dall’inizio dei lavori di costruzione dell’Acquedotto Pugliese, dal 18 maggio prossimo saranno aperti al pubblico gli impianti più suggestivi e rappresentativi gestiti dall’Aqp.
Le opere saranno visitabili tutti i giovedì dalle 9 alle ore 12.00, su prenotazione.

Per informazioni si può chiamare il numero 080/572.30.83, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, dal lunedì al venerdì o consultare il sito web www.aqp.it nella sezione centenario.

L’ obiettivo dell’iniziativa è rendere partecipi i cittadini alle problematiche legate alla gestione ed alla distribuzione della risorsa idrica del più grande acquedotto d’Europa, un inestimabile patrimonio della Puglia e dei pugliesi.


LE OPERE VISITABILI DELL'ACQUEDOTTO PUGLIESE


Le Sorgenti Sanità di Caposele

Le Sorgenti Sanità di Caposele sorgono ai piedi del Monte Cervialto, da cui scaturiscono copiose e danno origine al Fiume Sele.Hanno questo nome perchè anticamente si riteneva che l’acqua fosse miracolosa, tanto che fu costruita in quel luogo una chiesa con un bel campanile. Nel momento in cui furono captate le sorgenti per uso potabile nel 1904, la chiesa fu smontata e ricostruita nella piazza del paese, lasciando nel sito originario il solo campanile, ancora esistente.L’acqua è oligominerale e talmente pura da non richiedere nessun trattamento, tranne che la clorazione prevista per legge.

Le Sorgenti di Cassano Irpino

Cassano Irpino è considerata la terra delle acque per la ricchezza delle sorgenti che sgorgano dal sottosuolo, chiamate impropriamente “polle”. Il gruppo di sorgenti è costituito dalle sorgenti “Pollentina”, “Peschiera”, “Bagno della Regina” e “Prete”.Le Sorgenti Pollentina hanno originariamente preso il nome da una “polla” centrale. Scaturiscono in un maestoso edificio a pianta circolare con una cupola sferica dal diametro di circa 25 mt. Hanno una portata d’acqua massima di 1200 lit/sec.

L’Impianto di sollevamento e serbatoio di P.co del Marchese

L’Impianto di sollevamento e serbatoio di P.co del Marchese, sito in provincia di Taranto, è il più grande impianto di sollevamento d’Europa. Qui confluiscono le acque potabilizzate del Sinni e del Pertusillo, oltre 7.000 litri al secondo, più di un terzo della portata complessiva dell'Acquedotto. Imponente è l'impianto di sollevamento che spinge l'acqua verso Bari e l'Adriatico. Consuma tanta energia quanta ne basterebbe per 20 mila famiglie. Imponente il serbatoio di accumulo: contiene 200 milioni di litri di acqua e la sua superficie è pari a due campi di calcio.

L'impianto di potabilizzazione di Sinni

Quello del Sinni è il più grande impianto di potabilizzazione dell'Acquedotto Pugliese. L’acqua trattata è quella del fiume omonimo, imbrigliata a Monte Cotugno con un grande invaso di 450 milioni di metri cubi creato da una diga in terra battuta. Il prodotto finito è acqua perfettamente potabile, priva di tutte le forme batteriche e delle sostanze intorbidanti, ma con tutto il contenuto originario di sali minerali: calcio, magnesio, sodio e potassio. Rientra nella categoria delle acque oligominerali ed ha effetti benefici sull'organismo.L’impianto, con potenzialità produttiva massima di 6.000 lt/sec, è ubicato in Località Masseria del Panettiere in agro di Laterza (TA) lungo la S.P. n. 15 Km 9+500. L’acqua potabilizzata viene inviata mediante sollevamento al Nodo idrico di Parco del Marchese ed immessa nella rete di distribuzione idrica dell’Acquedotto Pugliese. Nel corso dell’ anno 2005 l’impianto ha trattato un volume di acqua grezza pari a mc 126.729.015 corrispondente a 4,019 mc/sec, con una produzione di acqua potabile di 123.736.770 mc pari ad una portata media di 3,924 mc/sec.

L'impianto di potabilizzazione di Camastra

Il Camastra è particolarmente interessante sia per la sua collocazione territoriale - 920 metri sul livello del mare, nell'immediata vicinanza di Potenza - sia per le sue caratteristiche estetiche e costruttive. La imponente e bellissima struttura di copertura delle vasche di potabilizzazione in legno lamellare con grande luce ad arco, che l'estrema cura di tutta l'area esalta ancora di più, risponde ad una funzione ben precisa: evitare che folate di vento superiori ai 24 nodi, tipiche dell'inverno appenninico, ostacolino il corretto processo operativo dell'impianto. Insomma, la bellezza al servizio della funzionalità.

L'impianto di potabilizzazione di Locone

L’impianto del Locone, con potenzialità produttiva massima di 1.500 lt/sec, è ubicato in contrada Lamalunga in agro di Minervino Murge (BA) e potabilizza l’acqua del torrente Locone, invasata nella diga del Locone –Minervino Murge (BA). L’acqua potabilizzata è convogliata, mediante sollevamento, al nodo idrico di Monte Carafa e viene immessa nella rete distributrice idrica dell’Acquedotto Pugliese ad integrazione delle disponibilità idriche della Puglia centrale.Nel corso dell’ anno 2005 l’impianto ha trattato un volume di acqua grezza pari a mc 39.291.295 corrispondente a1,246 mc/sec, con una produzione di acqua potabile di 38.380.960 mc pari ad una portata media di 1,217 mc/sec.

L'impianto di potabilizzazione di Pertusillo

L’impianto del Pertusillo, con potenzialità produttiva di 4.500 lt/sec, è ubicato in agro del Comune di Missanello (PZ) e potabilizza l’acqua del fiume Agri, invasata nella diga di Pietra del Pertusillo- Spinoso (PZ) che alimenta l’Acquedotto del Pertusillo a servizio della Puglia centrale e meridionale.Nel corso dell’ anno 2005 l’impianto ha trattato un volume di acqua grezza pari a mc 113.239.640 corrispondente a 3,591 mc/sec, con una produzione di acqua potabile di 113.934.791 mc, pari ad una portata media di 3,613 mc/sec.

L'impianto di potabilizzazione di Fortore

L’impianto del Fortore, con potenzialità produttiva di 2.400 lt/sec, è ubicato in località Masseria Finocchito in agro di Castelnuovo della Daunia (FG) e potabilizza l’acqua del fiume Fortore, invasata nella diga di Occhito- Carlantino (FG) che alimenta l’Acquedotto del Fortore a servizio della Puglia settentrionale.Nel corso dell’ anno 2005 l’impianto ha trattato un volume di acqua grezza pari a mc 59.054.600 corrispondente a 1,873 mc/sec, con una produzione di acqua potabile di 58.177.900 mc pari ad una portata media di 1,845 mc/sec.

Torrino pensile di Lecce

Il serbatoio Pensile di Lecce ha un diametro di circa 25.00 mt. ed un’altezza totale pari a mt. 28.00. E’ costituito da un’unica vasca centrale della capacità di circa 4.000 mc. collocata a circa 16.00 mt. dal piano di campagna e sorretta da n. 12 colonne in Calcestruzzo. E’ ubicato in Via Armando Diaz, nell’abitato di Lecce.E' Alimentato dal Grande Sifone Leccese – Ramo Adriatico e dalla Condotta Principale del Pertusillo derivata dal partitore di Monteroni sulla Via Prov. Lecce – Porto Cesareo. Alimenta tutto il Centro storico di Lecce e la Zona nord dell'abitato.Dal punto di vista costruttivo il serbatoio (realizzato ed entrato in esercizio nel corso degli anni 30), risulta del tipo pensile completamente fuori terra. La parte superiore della vasca è costituita da una doppia copertura a cupola: una a protezione della vasca di contenimento, l’altra per l’isolamento termico. I due solai sono collocati ad una distanza di circa mt. 0.60 e sono del tipo ispezionabile. Nella parte superiore, in posizione centrale, è ubicata la cameretta di ispezione dalla quale è possibile avere una visione completa della vasca e della copertura.

IL FIUME PUGLIA: il cammino dell’acqua

Nove anni di lavori, dal 1906 al 1915, furono necessari perché l'acqua arrivasse a Bari ed altri dodici perché raggiungesse l’estrema punta salentina.Basta qualche cifra per dare la misura di cosa sia oggi l'Acquedotto, il più grande d'Europa, tra i primi nel mondo, nel centenario della sua nascita. La rete idrica ha uno sviluppo di oltre 15 mila chilometri (15 volte la lunghezza del Po, poco meno della rete ferroviaria italiana) e serve poco più di quattro milioni di persone.

La portata complessiva è enorme: oltre 19 mila litri al secondo, sufficienti a riempire in un’ora 640 piscine olimpiche. Ancora qualche numero: sei impianti di potabilizzazione, 328 serbatoi con capacità di stoccaggio di tre milioni di metri cubi. Come si arriva a creare una disponibilità di tali dimensioni? Anzitutto con le sorgenti del Sele-Calore.Da Caposele parte il canale principale dell'AQP, vera e propria spina dorsale dell'intero sistema idrico.

Nei 390 chilometri dal massiccio del Cervialto a Santa Maria di Leuca sprofonda in gallerie per 97 chilometri, corre in trincee per 103, si solleva su ponti per 8 chilometri e mezzo, scende e risale nei sifoni per più di 7. Ma non di sole sorgenti è fatta l'acqua che scorre nelle condotte dell'AQP. Con il passare dei decenni le fonti primarie si sono rivelate meno in grado di soddisfare il fabbisogno crescente e da qui l'esigenza di ricorrere agli invasi, che oggi forniscono quasi la metà della portata complessiva dell'intero sistema idrico pugliese.

Se l'acqua di sorgente può essere immessa al consumo così come sgorga, per le acque degli invasi occorrono però, processi di potabilizzazione ad alta tecnologia e quindi a costi elevati. Gli impianti di potabilizzazione sono una delle tappe del complesso cammino dell'acqua verso le nostre case. Una tappa successiva è rappresentata dai cosiddetti nodi idrici, ossia punti di convergenza di condotte di adduzione e di distribuzione che raccolgono e smistano il flusso da e per le diverse destinazioni.

Un mondo complesso, dunque, quello dell'AQP: pensiamo solo ai laboratori per il controllo pressoché giornaliero degli oltre 70 parametri chimici e batteriologici richiesti dalla legge. Ogni anno i campioni prelevati sono migliaia.Un mondo complesso inserito in un contesto di stretta interdipendenza con le regioni vicine, in particolare la Basilicata, la Campania ed il Molise. Un contesto socio-economico e culturale aperto, altresì, all’insieme delle regioni e delle comunità del Mediterraneo.

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