mercoledì, marzo 26, 2008

PROIEZIONE DEL FILM "MORIRE DI LAVORO" (04-04 2008 - Foggia)

Si terrà a Foggia la proiezione del film "Morire di lavoro" per la Sinistra Arcobaleno il

4 aprile 2008 alle ore 17,00 presso il cinema Falso Movimento
 
 
"Un Paese che non rispetta i suoi lavoratori e' a rischio democrazia".
E' duro e preoccupato il regista Daniele Segre, che porta in anteprima nazionale
alla Camera dei Deputati il suo documentario Morire di lavoro, dedicato a tutte le persone
che hanno perso la vita nei luoghi di lavoro.
In Italia c'e' un morto ogni sette ore, solo nel 2007 nelle costruzioni ci sono stati
oltre 235 infortuni mortali.

Una conta dei morti da guerra civile per il presidente della
Camera Fausto Bertinotti, che, intervenendo alla presentazione del
documentario, dichiara: "Occorre squarciare l'oscurita' in cui versano
lavoratrici e lavoratori. Mi auguro che la prossima legislatura possa
rimettere al centro il lavoro. Quest'anno ricorre il 60° anniversario
della Costituzione, che al primo articolo recita: "L'Italia e' una
Repubblica fondata sul lavoro". E' un lascito dei padri costituenti
che stiamo tragicamente dimenticando". Un oscuramento che non riguarda
solo i lavoratori, ma anche le opere che li ritraggono: "Nutro la
speranza di poter vedere questo film in prima serata su RaiUno",
conclude Bertinotti.

In Morire di lavoro, un susseguirsi di volti di muratori e delle loro mogli e madri,
che li hanno visti uscire di casa la mattina presto, per non ritornare mai
piu'. E parole, che toccano dentro, e fanno male: "Manca il coraggio
di parlare in cantiere, di dire basta, questo non lo faccio piu'",
"Quando arriva un ispettore del lavoro, scappiamo"; mentre un muratore
di colore, mai regolarizzato, "parla" da morto: "In Africa diciamo che
anche a un elefante basta un giorno per morire, qui in Italia ho
capito che l'elefante ero io, e che per morire in cantiere mi
bastavano solo due ore".

"Ho scelto di esplorare il mondo dell'edilizia - dice Segre -
perche' e' forse il settore piu' colpito dagli incidenti: ho cosi'
evitato il rischio della dispersione, ma con il cuore e la testa a
tutti i lavoratori". Autoprodotto da Segre con la sua societa' i
Cammelli, il film ha incassato solo il sostegno del Piemonte Doc Found
e del Sindacato Costruzioni della CGIL, mentre la Rai ha negato il
finanziamento: "La televisione pubblica non fa il suo dovere: non e'
al servizio del Paese. Modelli di riferimento sono i tak show, chi
deve intervenire per rettificare questa situazione?". "Dico solo -
incalza Segre - che non sono un utile idiota, non sono andato su
comando alla Thyssen Krupp: questo documentario nasce prima di questa
"moda". Ci sono quattro morti sul lavoro al giorno in Italia, e nessun
Paese se lo puo' permettere: con la vita dei lavoratori e' a rischio
la democrazia stessa. Ed e' un accusa, la mia, che riguarda tutte le
forze politiche in Parlamento, nessuno escluso".
Daniele Segre

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